Il progetto in sintesi

L’acqua potabile: oggi

 

Nel comprensorio del Mendrisiotto (esclusa la Valle di Muggio) la fornitura di acqua potabile è oggi assicurata da 40 fonti diverse: 27 sorgenti e 13 pozzi di captazione delle acque sotterranee. I 3/4 del fabbisogno giornaliero sono prelevati dalla falda freatica.


Le acque di falda del Mendrisiotto, ad eccezione di situazioni critiche che interessano il pozzo Polenta di Morbio Inferiore, Coldrerio e, in misura meno grave, il pozzo Prà Tiro di Chiasso, sono da ritenersi di buona qualità e perfettamente idonee all’uso potabile, in alcuni casi previo trattamento preventivo.


Le sorgenti sono di origine prevalentemente carsica e quindi, specie nei periodi di pioggia, sono facilmente soggette ad inquinamento batteriologico e richiedono di conseguenza dei trattamenti. Purtroppo quasi tutti i pozzi e pure diverse sorgenti presentano nelle loro zone di protezione delle acque dei punti cosiddetti critici quali vie di transito, zone industriali o residenziali non conformi alle recenti direttive federali in materia di protezione delle acque.Taluni vedono la loro situazione ulteriormente peggiorata da futuri progetti stradali o ferroviari (AlpTransit).


Attualmente – in periodi di precipitazioni e consumi «normali» - il Mendrisiotto avrebbe, se distribuita equamente su tutto il territorio, acqua a sufficienza per far fronte ai bisogni di quasi 60’000 abitanti equivalenti ( 2). È però un equilibrio instabile, che si rompe in caso di siccità o di incidenti a l’una o l’altra delle fonti (o infrastruttura tecnica) come pure se si dovessero eliminare tutte le sorgenti e i pozzi che non rispettano le normative federali.


Verso la soluzione

 

Per rispondere alla necessità di garantire acqua potabile di qualità conformemente alle direttive federali e in quantità sufficiente – e assicurare anche in futuro a tutta la regione l’acqua necessaria allo sviluppo demografico – gli studi per il Piano Cantonale Approvvigionamento Idrico del Mendrisiotto (PCAI-M) sono iniziati nel 1990.


Dopo diverse fasi e approfondimenti, il Consiglio di Stato ha adottato il 4 ottobre 2005 il PCAI-M 2005 che ha «individuato nell’acquedotto a lago la fonte principale d’approvvigionamento futuro per il Mendrisiotto» (3). A livello di pianificazione erano state prese in considerazione solo quelle fonti che singolarmente offrivano garanzie di una qualità ineccepibile dell’acqua e contemporaneamente che fossero conformi alle Leggi e Ordinanze sulla protezione delle acque, concretizzate nelle «Istruzioni pratiche per la protezione delle acque sotterranee» pubblicate dall’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio.


Si prevedeva in particolare l’abbandono delle fonti locali che non rispettano le suddette direttive federali – quindi praticamente tutte le attuali sorgenti e tutti i pozzi - e la loro sostituzione con una stazione di prelievo delle acque del lago e dell’indispensabile successivo trattamento.


Un progetto razionale

 

La messa in servizio dell’Acquedotto Regionale del Mendrisiotto (ARM) prevede alcune opere comuni (una sorta di colonna vertebrale con la formazione della rete di connessione tra i comuni) e interventi di complemento sui poli per distribuire l’acqua fino ai serbatoi comunali.

 

Gli obiettivi sono l’integrazione delle infrastrutture comunali nel sistema, lo sfruttamento di sinergie nella lotta contro gli incendi e la promozione della coordinazione di futuri cantieri, quali ad esempio lo svincolo autostradale di Mendrisio, i probabili lavori lungo l’argine del Laveggio, i nuovi ripari fonici nelle zone della tratta autostradale fino a Chiasso.


Opere comuni ARM

  1. una nuova fonte di approvvigionamento a lago (stazione di prelievo, trattamento e potabilizzazione, bacino di compenso)
  2. la posa di tubazioni per il trasporto dell’acqua prelevata a lago e per la messa in rete delle fonti locali, tubo che transita da Riva San Vitale fino a Chiasso;
  3. tre «stazioni di consegna»(Mendrisio,Coldrerio e Chiasso).Si tratta di edifici con un bacino di compenso e stazioni di pompaggio verso i serbatoi delle reti comunali;
  4. un impianto di telegestione di tutta l’infrastruttura, comprese apparecchiature per il controllo automatico e costante della qualità dell’acqua.

 

Complementi ARM sui Poli
Tubazioni e infrastrutture in parte già esistenti e/o da potenziare assicurano la connessione fra le stazioni di consegna dell’ARM e le reti comunali. In particolare sarà necessario telegestire e potenziare tubazioni e stazioni di pompaggio per trasferire l’acqua fino ai serbatoi comunali identificati per la consegna dell’acqua.

Render vista strada stazione di captazione e potabilizzazione a lago (Fonte: © Orsi e Associati, Bellinzona)
Render vista strada stazione di captazione e potabilizzazione a lago (Fonte: © Orsi e Associati, Bellinzona)
Render vista ingresso stazione di captazione e potabilizzazione a lago
Render vista ingresso stazione di captazione e potabilizzazione a lago

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