|
Il progetto nel dettaglio |
|
Il prelievo a lago Prelevare acqua da lago a scopi potabili non è una novità. Si tratta del principio di approvvigionamento delle maggiori città elvetiche, quali Zurigo, San Gallo, Losanna e altre ancora, ma da decenni anche di Lugano, Gandria,Vico Morcote!
Captare da lago per il Mendrisiotto significa pure l’opportunità di diversificare la provenienza dell’acqua in sintonia con quanto viene promosso nelle grandi città e in ottima relazione con quanto si registra in Svizzera (circa il 40% proviene dalla sorgenti, un altro 40% dalle grandi falde acquifere presenti nel sottosuolo e il restante 20% dalle acque di superficie soprattutto l’acqua dei laghi). |
|
|
La sicurezza Le premesse della messa in rete delle fonti regionali e della diversificazione con prelievo a lago sono alla base del concetto di sicurezza per poter mantenere in esercizio le fonti attuali che, non essendo conformi con la legislazione federale, da sole, non potrebbero essere mantenute. La vera novità del progetto ARM è la volontà dei Comuni di mantenere e proteggere le loro preziose riserve idriche. Grazie anche all’appoggio del Cantone questo principio sarà integrato nella revisione del PCAI versione 2005 che considerava unicamente l’acquedotto a lago quale fonte principale d’approvvigionamento della Regione. |
|
|
Il futuro Oggi i responsabili degli acquedotti si trovano a gestire situazioni di potenziale e permanente rischio, devono trovare a breve delle risposte concrete: con urgenza tutta la regione, gruppi politici, comuni, singoli cittadini devono prendere coscienza del problema per poter decidere coraggiosamente il futuro dell’importante ristrutturazione dell’approvvigionamento idrico del Mendrisiotto. Unicamente agendo con intenti comuni riusciremo a dare una svolta positiva e definitiva a temi ancora aperti quali: - la partecipazioni al finanziamento da parte di Ferrovie (FFS) e Autostrade (USTRA): a causa dei gravi conflitti creati dai tracciati delle loro opere, può essere loro imposto parte dell’investimento futuro dell’ARM,
- l’adozione formale del nuovo progetto da parte del Consiglio di Stato sul nuovo principio d’integrazione delle fonti attuali
- la costituzione dell’ente esecutore e gestore del nuovo acquedotto intercomunale perché si possa concretizzare il progetto,
- l’ineccepibile gestione di fonti comunali d’interesse regionale perché le risorse comunali possano essere condivise a livello intercomunale, fino all’importante giorno in cui sarà possibile fornire acqua a tutti i cittadini dei 20 comuni con le medesime garanzie del servizio e al medesimo prezzo!
L’acqua potabile è un elemento centrale che rientra nelle infrastrutture basilari per il benessere sociale e lo sviluppo economico. Una responsabilità che dobbiamo assumerci per assicurare oggi e alle generazioni future acqua di qualità e in quantità sufficiente, per mantenere il nostro invidiabile livello di vita, senza inutili sprechi e nel rispetto dell’ambiente! |
|
|
Attualizzazione delle basi di progetto condivise In questi tre anni di intensi lavori, grazie al coinvolgimento costante e progressivo dei comuni tramite presentazioni e consultazioni con i Municipi del Mendrisiotto, sono state poste le basi per raggiungere l’obiettivo di un progetto condiviso per un acquedotto regionale sostenibile e sicuro. I comuni si sono schierati per preservare e valorizzare le loro fonti, il nuovo progetto rielabora questo concetto su scala regionale identificando nella diversificazione delle fonti e la loro complementarità il vero punto forte del sistema dell’acquedotto regionale che prevede la messa in rete delle riserve idriche, finanziarie, umane sfruttando nel contempo economie di scala.
Il progetto mira ad assicurare a tutti gli abitanti, oggi come in futuro, acqua di qualità e in quantità sufficienti con le relative garanzie. Lo sviluppo si fonda su un trattamento equo di tutti i cittadini della regione, in uno spirito di responsabilità e solidarietà regionali che affrontano concretamente i problemi e li risolvono considerando i principi di rispetto dell’ambiente, quindi valorizzando e proteggendo le preziose risorse idriche esistenti, trattando l’acqua prelevata a lago e trasportandola solo se veramente necessaria. La flessibilità del sistema permette inoltre un adeguamento progressivo alle esigenze e alle possibili variazioni che le generazioni future dovranno affrontare. Per raggiungere l’ambizioso risultato di un Acquedotto Regionale del Mendrisiotto sono state definite le seguenti scelte, concordate e condivise dai responsabili cantonali. - I Comuni promuovono un uso parsimonioso delle risorse (acqua e energia) e restano responsabili della messa in atto delle manutenzioni e degli investimenti necessari per una rete comunale di distribuzione efficiente (senza perdite e con infrastrutture all'altezza dei compiti). La proposta di realizzare un acquedotto locale per le industrie allo scopo di risparmiare acqua di qualità da dedicare a scopo potabile è stata analizzata da diverse città con aree industriali importanti, ma mai attuata o mai gestita per lunghi periodi. Occorre considerare che i costi generati dalla costruzione degli acquedotti industriali (pompaggi, tubi, serbatoi, ecc.) e dalla loro gestione provocano un'emorragia di mezzi finanziari a scapito della manuntenzione degli acquedotti comunali. La gestione di un unico impianto è chiaramente una soluzione vincente per tutte le parti interessate: presenta vantaggi per l'industria, per la comunità e per l'ambiente per il numero limitato di perforazioni nella delicata falda, fori che devono rimanere di competenza e responsabilità pubblica. Gli acquedotti industriali o i recuperi d'acqua di qualità non potabile negli stabilimenti introducono inoltre un elevato pericolo di contaminazione dell'acqua potabile negli impianti, pericolo che ha conseguenze sia sulla produzione di generi sensibili (ad esempio alimentari, farmacologici, ecc.) sia soprattutto sulla salute del personale.
- Le fonti locali che presentano conflitti ragionevolmente gestibili sono mantenute e gestite in modo coordinato e professionale. Le loro acque possono quindi essere inserite nella rete di ridistribuzione intercomunale dell’ARM. Solo le fonti che presentano già oggi qualità dell’acqua insoddisfacenti e/o rischi difficilmente gestibili vengono disattivate. Per un contenimento dell’investimento anche fonti che richiedono importanti ammodernamenti vengono provvisoriamente poste in stato di attesa. Se, come proposto, le zone di protezione verranno preservate, potranno essere riattivate in futuro.
- Il pompaggio e la potabilizzazione delle acque del lago (acquedotto a lago) garantiscono i quantitativi supplementari necessari per:
- aumentare la sicurezza delle forniture anche in caso di guasti, anomalie o di incidenti (4). A questo proposto è fondamentale sottolineare che le leggi federali richiederebbero l’effettiva chiusura della maggior parte delle fonti del Mendrisiotto a causa delle situazioni conflittuali non risolvibili presenti nelle loro zone di protezione. Solo la messa in atto del concetto globale di sicurezza con l’integrazione dell’acqua del lago e la messa in rete di tutte le fonti permette di disporre degli strumenti necessari per gestire in modo corretto e coerente le possibili situazioni di crisi. I consumi attuali (dati 2002 ripuliti da perdite delle reti) sono di circa 35’500 m3/giorno (38’000 m3/giorno per l’anno 2050). L’acqua proveniente da fonti con conflitti gestibili è pari a circa 21’200 m3 al giorno nelle giornate di siccità. Su queste incombe pur sempre la possibilità di una disfunzione tecnica o incidente, che potrebbe realmente avere delle ripercussioni con ulteriori cali fino a una disponibilità di circa 16’000 m3 al giorno. Dal bilancio idrico emerge chiaramente la necessità di un’importante fonte complementare.
- completare le forniture nei momenti di maggiore consumo (picchi) o in caso di eventi eccezionali (lotta agli incendi);
- compensare la diminuzione della portata delle fonti a causa di fattori difficilmente prevedibili come ad esempio a causa dei mutamenti climatici in atto, o altre situazioni oggi non ipotizzabili;
La realizzazione e gestione dell’ARM permetterà di favorire un’ottica regionale di sviluppo degli acquedotti comunali e pertanto di valorizzare le sinergie nonché di coordinare i lavori di potenziamento. |
|
|
|
|